ECCO LA FELICITA’!

Prima però, facciamo un passo indietro, almeno fino alla terza giornata della fase a gironi del gruppo C. Giappone e Spagna si affrontano per il primo posto del girone: la partita non ha storia, vincono le nipponiche 4-0. A quel punto nessuno tra gli addetti ai lavori o gli appassionati avrebbe scommesso sul cammino trionfale della Spagna. Eh sì, perchè nella fase ad eliminazione diretta le furie rosse hanno eliminato via via tutte squadre più titolate di lei, iniziando dalla Svizzera, poi Olanda, Svezia ed infine le campionesse d’Europa dell’Inghilterra. E lo smacco più grande è proprio per le britanniche che sognavano già il “double” o “doblete”, per usare un’idioma più vicino alle neocampionesse del mondo. E invece è proprio la Spagna, dopo una vibrante partita che le ha viste dominare sia come gioco che soprattutto come possesso palla, a conquistare il titolo calcistico più ambito: statisticamente, inoltre, è la seconda nazione (dopo la Germania) ad aver conquistato il mondiale sia in campo maschile che in campo femminile. Ma il merito della Spagna è stato soprattutto quello di aver trionfato da effettiva sorpresa, uscendo dal giro delle solite nazioni che avevano conquistato i titoli precedenti (basti pensare che nelle uniche due partecipazioni mondiali, 2015 e 2019, la Spagna aveva vinto una sola partita su 7). In effetti il suo palmarès a livello di calcio femminile non è alquanto corposo, giusto una semifinale sporadica nel campionato europeo 1997. Ma quello che colpisce è la crescita a livello esponenziale del movimento femminile spagnolo negli ultimi anni, frutto di investimenti in questo settore (come abbiamo già detto in precedenza) e con la volontà di raggiungere traguardi importanti. E se vogliamo, è uno stimolo anche per le nazioni come la nostra che ancora non hanno fatto il salto di qualità decisivo: se ci si crede nel calcio femminile, ogni risultato è possibile. Ma ritornando al mondiale appena concluso, ancora complimenti alla Spagna. Anche se sorprendente, la vittoria è stato sicuramente meritata. Da parte nostra possiamo aggiungere che è stato un mondiale altamente spettacolare, con partite molto interessanti (ne abbiamo viste un bel po’) e con un livello medio che si è alzato notevolmente, dato che, come avevamo già scritto, nazioni di forte tradizione sono uscite già nella fase a gironi, a favore di nazioni emergenti che però hanno dimostrato una migliore qualità di gioco. Tutto ciò può solo far bene all’altra metà del cielo pallonaro e magari potrà contribuire ad eliminare qualche residuo di pregiudizio che però (crediamo) sarà destinato presto a scomparire.

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