QUANDO NON ERAVAMO DIGITAL BOYS – 1a puntata
Iniziamo una nuova rubrica a puntate nell’ambito de “IL FANTACINICO RACCONTA” che ci terrà compagnia in questo scorcio estivo che precede la nuova fantastagione.
In questa prima puntata rievochiamo brevemente l’aspetto che riguardava la consegna delle formazioni (oggi diremmo “l’invio”). Siamo partiti con il classico pizzino, talvolta anche su modello fotocopiato dalla “Guida al Fantacalcio” che andava in voga in particolare negli anni ’90. Il nostro lungomare era il classico luogo di consegna, quando ancora non esistevano gli anticipi del sabato (quelli del venerdì non si sapeva neanche cosa fossero); in alternativa si dettava la formazione al telefono, quando ancora esisteva il telefono a filo (i cellulari erano un modello simile ad un citofono e ci si vergognava addirittura di mostrarli). Di lì a poco si sarebbero affacciati gli SMS che però avevano il limite di un certo numero di caratteri (la messaggistica dell’epoca era ancora in fase embrionale). Allora ci si inventò (anche per guadagnare tempo) di scrivere solo i primi tre caratteri di ogni calciatore: sarebbe stato poi compito del segretario decifrarli. Ecco un esempio, utilizzato nel campionato 2003-2004, uno degli ultimi con ancora gli sms tradizionali: FRE CAN DAN DIL ZAM NAK MAR SAN T8I CAS CHI – BAL LOP IAQ MIL CAS MAR CRI. Sta a voi divertirvi a scoprire chi sono.
Il seguito è quasi storia d’oggi. Con l’informatizzazione progressiva, si passò a mettere le formazioni su una piattaforma (la Lega Fantacinico ne inventò una apposita grazie a Web Soccer) e successivamente i web master intuirono l’affare e crearono quello che vediamo adesso, col servizio completo di calcoli, per disabituarci a tenere la mente allenata. La Lega FantaCinico però cerca di restare ancora un pochino legata alla tradizione, mantenendo la suddetta tradizione del pizzino almeno alla prima giornata. La foto allegata è proprio un omaggio ad Albatros, con la formazione della prima giornata 2022-23. Grande Albatros, ancora adesso detta la formazione al telefono! Ci manca e ci mancherà però anche la carta della salumeria del Centrospesa sulla quale scriveva i suoi pupilli che schierava in campo.
Ma non c’è solo questa rubrica che vi accompagnerà in questo periodo. Abbiamo tenuto l’occhio al passato, ma lo teniamo anche al futuro, presentandovi i gironi di Coppa del Mondo di Calcio Femminile che inizieranno tra meno di un mese. Iniziamo dai primi due gironi:
Girone A:
NUOVA ZELANDA
In Nuova Zelanda c’è ampia consapevolezza, fra gli appassionati, riguardo i precedenti non esaltanti della nazionale femminile di calcio: le Football Ferns, infatti, hanno partecipato a cinque edizioni dei Mondiali e non si sono mai qualificate per la fase a eliminazione diretta, oltretutto senza mai essere riuscite a vincere una singola partita.
Il torneo iridato che si giocherà dal 20 luglio al 20 agosto 2023 – ospitato negli stadi di casa e con le neozelandesi fra le teste di serie – è visto di conseguenza come una ghiotta opportunità di sfatare il duplice tabù.
Detto ciò, pur considerando come la speranza sia sempre l’ultima a morire e le ragazze guidate da Jitka Klimková debbano giustamente continuare a coltivare il proprio sogno, è evidente come i recenti test pre-mondiali non abbiano offerto grandi appigli all’ottimismo manifestato nel recente passato dallo staff tecnico delle oceaniche.
Le tre amichevoli casalinghe disputate a febbraio contro l’Argentina (due volte) e il Portogallo avrebbero dovuto evidenziare progressi nel processo di costruzione della squadra a cui lavora ormai da tempo l’allenatrice ceca, così da infondere autostima alle Ferns in vista della rassegna iridata. Il trittico si è invece chiuso con un complessivo 8-0 al passivo, allungando a otto sconfitte una serie negativa già di per sé preoccupante.
Fa ancora più riflettere notare come le Ferns abbiano trovato il gol soltanto una volta, durante questa lunga sequenza di gare perse, a maggior ragione perché la scarsa produttività offensiva è sempre stata un punto debole della squadra. L’esperta attaccante Hannah Wilkinson ha definito il tris di sconfitte a febbraio come “un sonoro campanello d’allarme”, e le calciatrici neozelandesi hanno ormai poco tempo a disposizione per apportare i necessari correttivi.
NORVEGIA
La Norvegia è una delle sole quattro nazionali ad avere vinto la Coppa del Mondo femminile FIFA ed è stata, per più di un decennio, la principale rivale degli USA a livello assoluto. Detto ciò, i giorni in cui le scandinave vincevano il titolo iridato, quello continentale e l’oro ai Giochi Olimpici, sono un ricordo sempre più lontano. L’anno scorso, a ribadire il trend negativo, è giunta la seconda eliminazione consecutiva dalla fase a gironi degli Europei, dopo un’indigesta sconfitta contro l’Austria e la goleada incassata dall’Inghilterra (0-8). Flop simili sarebbero stati impensabili ai tempi di Hege Riise e non è un caso che la federazione calcistica norvegese abbia reagito all’imbarazzante figuraccia della scorsa estate nominando come nuovo commissario tecnico proprio colei che fu grande protagonista sul terreno di gioco negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. Nominata miglior calciatrice di sempre del suo Paese già nel 2003, Riise è arrivata alla guida della nazionale da candidata ideale, perché vanta un curriculum in panchina che va ben oltre i suoi trascorsi da grande centrocampista. Nel 2021 ha guidato dapprima l’Inghilterra ad interim e poi la Gran Bretagna ai Giochi Olimpici, dopo essersi guadagnata quelle opportunità internazionali grazie ai successi ottenuti in patria con l’LSK Kvinner. Il suo impatto sulla selezione norvegese è stato immediato, perché la difesa che si era dimostrata così fragile agli Europei sembra essere di nuovo un punto di forza e, anche se un ritorno ai gloriosi anni ‘90 appare improbabile, nessuno sarebbe sorpreso di vedere le scandinave ai vertici del Gruppo A, in Nuova Zelanda.
FILIPPINE
Alen Stajcic ha trascinato l’Australia tra le migliori otto di un Mondiale femminile, e ad una seconda qualificazione, prima di essere esonerato nel gennaio 2019 tra la sorpresa generale. Sebbene le ragioni di quella decisione rimangano avvolte nel mistero, è chiaro che le abilità di allenatore di Stajcic non rappresentassero il motivo dell’addio.
Tuttavia, quando nell’ottobre 2021, le Filippine – una squadra che fino a quel momento non aveva vinto nulla, né si era qualificata per un solo torneo importante – lo hanno ingaggiato, è stata una grande sorpresa per tutti. Inoltre, anche se le ambizioni erano chiare, il livello raggiunto dalla squadra successivamente è sicuramente andato oltre le aspettative del più ottimista dirigente della federazione.
Il primo titolo vinto in assoluto l’anno scorso, l’AFF Championship, ha confermato l’impatto dirompente di Stajcic. Un successo ancor più importante era arrivato pochi mesi prima, quando le Filippine erano riuscite a qualificarsi alla Coppa del Mondo per la prima volta nella loro storia, dopo aver battuto Thailandia, Indonesia e Taipei ai rigori nei decisivi quarti di finale della Coppa d’Asia Femminile.
Ma Stajcic non si è di certo accontentato di questi incredibili successi e ha viaggiato in tutto il Mondo per far acquisire ulteriore esperienza alla sua giovane squadra. “Abbiamo disputato 26 o 27 gare internazionali l’anno scorso”, ha detto recentemente il mister australiano a FIFA+. “Non conosco altra nazionale che abbia giocato così tanti match o che si sia allenata insieme quanto noi.”
Le Filippine restano una delle squadre meno quotate di questi Mondiali, ma con un sorteggio benevolo, e il loro tecnico che crede fermamente di “poter vincere”, non è il caso di escludere che queste debuttanti possano continuare la loro stratosferica crescita.
SVIZZERA
La Svizzera ha disputato una campagna di qualificazione alla Coppa del Mondo femminile FIFA™ di successo, vincendo otto partite su 10 e perdendo solo una volta, 1-0 contro l’Italia. Un pareggio contro la Romania alla fine ha significato che il Nati è finito a due punti dalle Azzurre e di conseguenza ha dovuto superare gli spareggi. La Svizzera è stata eliminata al primo turno come miglior seconda del girone, prima di vincere 2-1 ai supplementari contro il Galles nella partita decisiva di qualificazione. UEFA EURO dell’anno scorso è stata una fonte di delusione per le svizzere con un solo punto nella fase a gironi. Sono determinate a rimediare a ciò quest’anno in Australia e Nuova Zelanda, con una squadra guidata dal nuovo allenatore Inka Grings, che sta ancora cercando la sua prima vittoria alla guida della squadra che affronterà le Filippine, la Norvegia e i co-organizzatori della Nuova Zelanda in Gruppo A.
Girone B:
AUSTRALIA
Ai Mondiali di calcio femminile, la nazionale maggiore dell’Australia non è mai riuscita a superare i quarti di finale, ma va considerato come le Matildas non abbiano mai avuto la possibilità di schierare una squadra tanto talentuosa quanto quella che si appresta a disputare il torneo iridato di quest’anno, oltretutto con il fattore campo a disposizione. La punta di diamante è Sam Kerr, prolifica attaccante del Chelsea, la quale sarà supportata da altre giocatrici di primo piano in forza a club prestigiosi: Ellie Carpenter del Lione, Emily van Egmond del San Diego Wave, Alex Chidiac del Racing Louisville, Caitlin Foord dell’Arsenal e il trio del Manchester City formato da Mary Fowler, Hayley Raso e Alanna Kennedy. In aggiunta, l’Australia non si è mai presentata a un Mondiale sulla scia di un ruolino di marcia tanto positivo. Di recente, le ragazze del c.t. Gustavsoon hanno battuto la Danimarca a Viborg (3-1), la Svezia a Melbourne (4-0) e la Spagna a Sydney (3-2), dando continuità a una lunga serie di vittorie. L’ultimo successo in ordine temporale, fra l’altro, ha consentito alle Matildas di sollevare la Cup of Nations, una competizione a inviti basata su tre gare dalle quali è giunto un significativo en plein. Ora l’obiettivo è di entrare nella storia della Coppa del Mondo femminile FIFA e non è detto che l’approdo in semifinale – sarebbe in ogni caso il primo di sempre – possa essere ritenuto un obiettivo soddisfacente: le calciatrici australiane hanno infatti dichiarato e ribadito di voler vincere la finale di Sydney.
IRLANDA
La Coppa del Mondo di Australia e Nuova Zelanda 2023 non è solo la prima alla quale parteciperà l’Irlanda, ma anche il primo torneo importante in assoluto al quale la nazionale biancoverde si è qualificata.
Pur senza mai riuscire a centrare l’accesso alla fase finale di un Campionato Europeo, l’Irlanda è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi dieci anni. Delle otto squadre debuttanti al Mondiale in programma la prossima estate, solo il Portogallo, e di poco, ha un ranking migliore di quello delle ragazze di Vera Pauw, capaci recentemente di battere Australia, Scozia, Marocco e Filippine.
Il sorteggio non è stato però benevolo per le irlandesi, inserite in un gruppo che comprende anche una delle squadre padrone di casa, le campionesse olimpiche e la nazionale africana più vincente di sempre. Ma il loro ct olandese ha tanta esperienza ed ha costruito una squadra rocciosa e difensivamente accorta, che ha nelle centrocampiste Denise O’Sullivan e Katie McCabe i suoi elementi di maggior talento.
Se le due stelle irlandesi sapranno aggiungere un tocco di fantasia alla descritta solidità difensiva, anche da debuttante l’Irlanda si candida a creare diversi grattacapi a chi la dovrà affrontare.
NIGERIA
“Fa paura, ad essere onesti. Le prime due partite sono difficilissime. Molti considerano il nostro gruppo il più difficile della Coppa del Mondo”.
Il pragmatismo non manca certamente a Randy Waldrum. Neppure l’ottimismo, avendo in squadra una fuoriclasse del calibro di Asisat Oshoala del Barcellona. Anche se Canada e Australia possono sembrare sulla carta due ostacoli insormontabili, l’americano è convinto che la Nigeria possa superare le avversità e scrivere una nuova pagina di storia.
Se le Super Falcons dovessero qualificarsi in questo girone di ferro che comprende anche la Repubblica d’Irlanda, infatti, avrebbero l’opportunità di vincere per la prima volta una sfida della fase a eliminazione diretta della Coppa del Mondo femminile FIFA.
CANADA
Nonostante l’entusiasmo che ha seguito lo storico trionfo olimpico nel 2021, la squadra di Bev Priestman arriverà in Australia con domande chiave a cui rispondere. Il primo è se possono invertire una tendenza storica preoccupante e chiaramente definita. Dopotutto, non una sola volta il Canada è salito sul podio di una Coppa del Mondo femminile FIFA™ nonostante lo abbia fatto in ciascuna delle ultime tre Olimpiadi. “La grande domanda che mi sono posto”, ha ammesso Bev Priestman alla FIFA, “è: ‘Perché?'” .I preparativi sono stati offuscati all’inizio di quest’anno da una disputa salariale. Mancano anche figure chiave per infortunio, con Janine Beckie – un’attaccante influente e, probabilmente, insostituibile – del tutto esclusa. L’allenatore del Canada, tuttavia, non ha l’abitudine di rimanere pessimista. “Vogliamo scalare la montagna più grande del pianeta, la montagna che non abbiamo mai scalato”, ha promesso durante la preparazione di questa Coppa del Mondo femminile. “Penso che questa squadra possa spingersi verso il podio in questa Coppa del Mondo”.
(per gentile concessione di fifa.com)